“L’arte di saper fallire” di Elizabeth Day

Si può sempre imparare qualcosa dai nostri fallimenti

Quante di noi non hanno mai dovuto affrontare un fallimento nella propria vita? Io credo proprio nessuna. Tutte, prima o poi, ci siamo trovate di fronte a una delusione, a delle battute di arrresto, al fatto che le cose non siano andate esattamente come volevamo o speravamo. Insomma, a quello che possiamo definire un “fallimento”.

Il movimento del Pensiero Positivo ci incoraggia costantemente ad avere principalmente pensieri buoni e positivi senza indulgere nel negativo. La società odierna che ci vuole perennemente online e connessi, poi, ci ha portati a temere il fallimento più di qualsiasi altra cosa perché passibile di diventare oggetto di pubblica umiliazione.

Ci è stato insegnato che il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di perseguire la felicità. Ma la felicità è per natura una condizione transitoria e può esistere solo in contrapposizione ad emozioni che percepiamo come negative.

E se invece lo scopo ultimo fosse il raggiungimento della consapevolezza che nella vita possono capitare sia cose belle che cose brutte e che solo sperimentandole entrambe possiamo apprezzarle appieno?

Ecco quindi che il fallimento può diventare qualcosa di positivo, qualcosa che può renderci più forti e aiutarci a capire molto di noi stessi.

Questo è il pensiero che sta alla base di “L’arte di saper fallire” di Elizabeth Day, scrittirice e conduttrice di un podcast di successo dal titolo “How to fail with Elizabeth Day“, in cui ogni settimana intervista i propri ospiti chiedendo loro di raccontare tre dei “fallimenti” che hanno dovuto affrontare nel corso della loro vita e di discutere degli insegnamenti che ne hanno tratto.

Attraverso la narrazione di alcune delle puntate del suo podcast, Elizabeth ci illustra quella che definisce la failosophy, ovvero la filosofia del fallimento, sintetizzata in 7 princìpi chiave.

Ho trovato questo libro davvero molto interessante e pieno di spunti di riflessione e gli insegnamenti che ne ho tratto sono i seguenti:

  1. Il fallimento esiste. È un dato di fatto che i fallimenti siano parte integrante della vita.
  2. Possiamo sempre imparare qualcosa di utile dal fallimento, se decidiamo di metterci in ascolto.
  3. Accettare il fallimento significa accettare di progredire.
  4. Il fallimento può capitare a tutti indistintamente, per questo non dovremmo averne vergogna perché è qualcosa che ci connette gli uni agli altri, non che ci separa.

Hai già letto questo libro? Cosa ne pensi? E per quanto riguarda i fallimenti, ti lasciate abbattere quando capitano oppure cerchi di trarne degli insegnamenti per il futuro? Confrontiamoci nei commenti!

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