"Non ho fallito. Ho solamente provato 10.000 metodi che non hanno funzionato"
Thomas Alva Edison Tweet
Ultimamente mi capita spesso di riflettere sul concetto di fallimento. Non come errore in sé, ma come parte inevitabile di qualsiasi percorso di crescita — personale, professionale o creativo.
Nel nostro lavoro di freelance (e soprattutto nel web design), il fallimento si presenta in molte forme: un progetto che non decolla, un sito che non rispecchia ancora l’identità del cliente, una consegna in ritardo o una scelta grafica da rivedere.
Eppure, sono proprio questi momenti “no” che ci aiutano a capire chi siamo e dove vogliamo andare. Ignorarli o considerarli solo come insuccessi ci priva dell’occasione più importante: imparare e migliorare.
Ogni errore diventa un maestro silenzioso. Nel web design, così come nella vita, non si arriva mai al risultato perfetto al primo tentativo: si sperimenta, si corregge, si evolve. Un layout che non funziona può insegnarti più di dieci corsi teorici; un progetto perso può mostrarti quali clienti desideri davvero.
Riconoscere il valore dell’imperfezione ci rende più creativi e resilienti.
Con il tempo ho imparato a vedere i “fallimenti” come parte naturale del processo di costruzione: di un sito, di un business, di sé stesse. Non è tempo perso, ma tempo investito per crescere.
Proprio come Edison, ognuno di noi sta solo sperimentando nuovi modi per arrivare alla propria versione migliore.
E tu, come reagisci ai piccoli fallimenti del tuo percorso?
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